Napoleone Bonaparte, imperatore dei Francesi e re d’Italia, è stato senza alcun dubbio una figura storica paragonabile solo a quella di Giulio Cesare. Infatti, in un momento storico a cavallo tra due ere, segnato profondamente dalla Rivoluzione Francese, fu, come lui, grande legislatore e stratega militare senza pari. Crediamo sia quindi inutile tediarvi con la storia delle gesta di chi fu artefice, nell’Europa continentale, tra la fine del Settecento ed i primi dell’ Ottocento, della trasformazione da una società di antico regime ad una società borghese.
Napoleone Bonaparte nutriva un grandissimo interesse per l’arte della misurazione del tempo e fu uno dei clienti più assidui dell’atelier di Quai de l’Horloge di A.-L. Breguet di cui venne a sapere grazie ad alcuni conoscenti e compagni d’armi, tra cui il Generale Leclerc. Diversi membri della sua famiglia e molti tra gli amici più stretti furono iniziati a questa passione ed indirizzati in quella bottega. L’incontro con Breguet avvenne nel momento della sua massima ascesa politica e si sposò perfettamente con la sua ricerca di oggetti raffinati che dovevano essere un vero simbolo di potere; per questo nel 1798 alla vigilia della campagna d’Egitto acquistò ben tre segnatempo e precisamente il n. 38 noto come segnatempo con scappamento isolato, il n. 178 una pendola da viaggio con calendario e ripetizione, unica nel suo genere, ed il n. 216 un orologio perpetuo a ripetizione. Tre pezzi non solo estremamente rappresentativi ma anche solidi ed affidabili.Il n°178 era dotato di suoneria ai quarti e di calendario-almanacco molto utile per seguire i tempi delle sue strategie in battaglia, fu pagata ben 1500 Franchi, una cifra considerevole.
Purtroppo questo è l’unico esemplare di cui abbiamo reperito delle immagini, per gli altri due pubblichiamo due foto di orologi che verosimilmente si avvicinano a quelli comprati dal futuro imperatore e sono esattamente il n. 5 ed il n. 8.