Lo Stelline – Un Rolex “complicato” unico

Il 1952 è stato un anno che ha segnato diversi eventi importanti nella nostra storia. E’ l’anno in cui saliva al trono Elisabetta II, lo stesso in cui Truman annunciava la nascita della NSA (agenzia per la sicurezza Nazionale) lo stesso giorno in cui Eisenhower veniva eletto presidente USA.

Era anche l’anno in cui  il generale Fulgencio Batista rovesciava il governo di Cuba e veniva varato l’USS Nautilus il primo sottomarino atomico; lo stesso in cui esplodeva nell’atollo di Bikini il primo ordigno ad Idrogeno. In casa nostra veniva installata la prima cabina telefonica pubblica in piazza San Babila a Milano e la Rai iniziava la sperimentazione delle trasmissioni televisive. In ambito sportivo ricordiamo la medaglia d’oro di Zeno Colò alle Olimpiadi invernali di Oslo ed i titoli mondiale di Masetti nella classe 500 di motociclismo, in sella ad una Gilera, e di Rocky Marciano nella categoria dei pesi massimi.

Nel frattempo, a Ginevra, Rolex produceva un segnatempo forse il più straordinario ed ambito mai realizzato la ref 6062 nota agli appassionati come lo Stelline. Un oggetto pieno di “complicazioni” in totale controtendenza con la filosofia di una maison alla continua ricerca di innovazioni tecnologiche sulla base della semplicità e della robustezza.

Prodotto sia in acciaio che in oro, questo particolare segnatempo aveva una cassa Oyster da 36 che racchiudeva un cal. A 260 modificato per avere un doppio calendario, quello mensile e quello lunare. Corona e tubo super Oyster con chiusura prima a pressione e successivamente twinlock .I quattro pulsanti regolatori erano completamente incassati per non generare ingombri.

Il fondello tipicamente anni ‘50 era bombato ed al suo interno presentava le punzonature ed il marchio Rolex. Nel quadrante con gli indici a forma di stella nella versione in oro ed a freccia in quella in acciaio, si potevano notare le sfere “Dauphine” con inserto luminescente per ore e minuti, a lancia con punta rossa o blu per la data. Due finestrelle indicano il giorno della settimane ed il mese. Alle 6 il contatore dei secondi aperto a metà con il disegno a 3 gobbe dove si poteva rilevare la fase lunare. Un esperimento fantastico purtroppo unico e mai più ripetuto. Un orologio degno di un posto di rilievo nel panorama dell’orologeria. All’epoca il costo era notevole 100.000 Lire per il modello in acciaio e ben 434.500 lire per quello in oro con bracciale in oro. C’era anche una versione oro con cinturino in pelle per 280.000 Lire. Nel 1992 un pezzo fu battuto all’asta a 50 milioni di lire oggi il suo valore si aggira tra i 150 ed i 200 mila euro.